Due inediti di M.R. James, indiscusso maestro dell’orrore soprannaturale, completano una selezione di storie di spettri tipicamente britanniche, unite da uno stretto intreccio di elementi in comune: tutti gli autori furono seri accademici protetti da un qualche pseudonimo; gli orrori d’oltretomba si manifestano in luoghi sempre legati al mondo universitario di Cambridge, fatto di edifici gotici, studenti in toga, strade nebbiose e apparentemente serene campagne; e, infine, l’arte sottile di generare in chi legge un crescere ora di implacabile disagio, ora di autentico terrore, ottenendo il tutto con estrema economia di mezzi. I particolari eruditi dell’ambientazione, peculiare fascino di tali storie, convivono con gli effetti angoscianti creati da queste spettrali e implacate presenze, nella più pura tradizione jamesiana.
Se il termine "lovecraftiano" è ormai diventato un aggettivo d’uso corrente, non è oggi da meno il nome di M.R. James nel definire, se non altro presso gli appassionati, un preciso modello di ghost story inglese della prima parte del ventesimo secolo, legato a un certo gusto per l’antiquariato e la bibliofilia, a un ambiente accademico oppure ecclesiastico con i suoi personaggi spesso impegnati in erudite ricerche, in uno scavare nel passato, remoto o recente che sia, che li porta a imbattersi nelle più sinistre e innaturali vicende.
Fantasmi in biblioteca raccoglie dodici di queste storie a suo tempo riscoperte e proposte da Ghosts & Scholars, una pubblicazione devota ai modelli jamesiani del genere, a cura dell’esperta Rosemary Pardoe che presenta ogni racconto attraverso brevi e puntuali note introduttive.
Celati da un prudenziale pseudonimo, resta tuttavia oscura la reale identità gli autori al di là dello stesso James, ognuno pubblicato fra il 1911 e il 1914 su riviste interne delle università quali The Cambridge Review o il Magdalene College Magazine.
Convenzionali ma affascinanti nel loro ritratto di vita accademica, i cinque racconti di “B” vengono indicativamente attribuiti ad Arthur Christopher Benson, che diresse il Magdalene College dal 1915 sino alla morte, nel 1925. Apprezzato scrittore, fratello di Robert Hugh Benson e del più noto Edward Frederick Benson, A.C. Benson ha firmato a sua volta alcune buone storie del soprannaturale.
Dietro al nome di “Inghulpus” si presume potesse nascondersi Arthur Gray, un illustre studioso di Shakespeare alla guida del Jesus College fino al 1940, qui a narrarci di un singolare club le cui riunioni sfidano i limiti dell’esistenza terrena.
Moderno ed efficace nell’affrontare il tema del “libro maledetto” è il racconto di D.N.J., un misterioso collega di M.R. James, suo probabile amico e coetaneo, che nelle due sole opere brevi lasciateci (l’altra è reperibile in Racconti Sinistri, ancora presso Bonnard Edizioni) dimostra di ben conoscere e padroneggiare la narrativa fantastica del suo tempo. Forse persino in anticipo su talune successive tendenze.
Chiudono il volume due frammenti di Montague Rhodes James finora inediti per l’Italia, ritrovati fra le sue carte personali e rimasti in manoscritto fino agli anni 90. La Strega di Fenstanton è la bozza di un racconto, completo ma ancora non rifinito del tutto, basato sulle ambizioni occulte di due fellows e le spiacevoli conseguenze che tali “studenti anziani” non mancheranno infine di pagare. Una notte nella cappella del King’s College rappresenta invece una divertita fantasia sull’animazione delle vetrate istoriate che impreziosiscono l’edificio.
Mario Conetti traduce e cura ottimamente l’edizione, corredandola di un’utilissima introduzione che funge da autentica guida per il complesso microcosmo di Cambridge, le cui antiche istituzioni conservano tradizioni e terminologie del tutto proprie e particolari. Un vademecum necessario al pieno apprezzamento dei testi.
Con la presente antologia, insieme alla precedente Racconti Sinistri curata da Ramsey Campbell e a raccolte come La mano d’alabastro di A.N.L. Munby, le Edizioni Bonnard hanno l’indubbio merito aver riportato in libreria (non senza un certo coraggio) qualcosa di originale nel campo dell’horror classico, per la narrativa breve in special modo, fossilizzato altrimenti in una logica di eterne ristampe.
Fantasmi in biblioteca
M.R. James e altri
collana Il piacere di leggere, Sylvestre Bonnard, 2007
brossura, 158 pagine, Euro 15,00
ISBN 978-88-89609-33-0
(Recensione pubblicata sulla rivista Necro - anno I, numero III, agosto-settembre-ottobre 2007)
2 commenti:
Non si può che plaudire all'editore Bonnard, ovviamente...speriamo che duri !
Per quanto riguarda questo volume in particolare, il fatto che si tratti di storie 'a tema' ( l'ambiente accademico ) e scritti solo da studiosi restringe per forza di cose la scelta, rendendo l'antologia diseguale ( in soldoni : certe storie sono noiosette... ).
Alcuni racconti hanno un retrogusto 'giallo' inusuale nelle ghost stories ( mentre accade spesso il contrario : in molti mysteries - vedi Dickson Carr - regna spesso un'atmosfera soprannaturale ).
Insomma, un libro che gli appassionati "devono" avere, ma che forse non consiglierei a chi si accosta al genere per la prima volta, dirottandolo sull'antologia Racconti Sinistri sempre di Bonnard ; più costosa ma più variegata.
Concordo con Galerius in toto.
E pignoleggio: ho trovato la traduzione spesso fastidiosamente ridondante e un pizzichino sciapa, altrettanto fastidiosi i numerosi refusi e soprassiedo su altre cosucce solo perchè sono "ghost-story-dipendente".
Nel complesso, però, apprezzo (sempre per il motivo sopra citato...). ^^
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