Se da un lato autori come Sir Arthur Conan Doyle quasi si perdono nella loro più celebre creazione, fondendosi e confondendosi coi propri Sherlock Holmes, altri scrittori mitizzati come Howard Phillips Lovecraft diventano di per sé personaggi, creazioni letterarie fantastiche che a lungo andare persino finiscono col sovrapporsi al reale.
Lovecraft, addirittura, si fa personaggio già in vita: è l’amico e collega Frank Belknap Long a renderlo riconoscibile protagonista del racconto I divoratori dello spazio (The Space-Eaters, 1928). Un appena diciottenne Robert Bloch proseguirà il gioco ne L’orrore dalle stelle, dopo averne chiesto licenza al Gentiluomo di Providence il quale lo autorizza, in una scherzosa lettera del 30 aprile
Da allora il “personaggio Lovecraft” entra a far parte della medesima pseudomitologia che i seguaci del “Lovecraft scrittore” porteranno avanti, spesso maldestramente, a partire da August Derleth che dell’opera lovecraftiana fu il sommo conservatore e il massimo travisatore allo stesso stempo, sino alla marea di racconti nella seconda metà del secolo scorso. E ai più recenti romanzi ucronici o basati su realtà alternative, come Pulptime (1997) e The Lovecraft Chronicles (2004) di Peter Cannon; Lovecraft’s Book (1985) e Marblehead: A Novel of H.P. Lovecraft (1976, ma pubblicato nel 2006) di Richard A. Lupoff; Shadows Bend (2000) di David Barbour e Richard Raleigh. Tutti a loro modo trasformando il sognatore del Rhodes Island in un investigatore dell’occulto, un improbabile uomo d’azione, o un’aperta parodia di sè stesso.
Uno di questi romanzi, The Arcanum (2005) di Thomas Wheeler, è ambientato fra Londra e New York nel 1919 e vede Arthur Conan Doyle a capo di una società segreta della quale fanno parte H.P. Lovecraft, il prestigiatore Harry Houdini e Marie Laveau, nota signora del voodoo (o forse una sua discendente, poiché la vera Laveau sarebbe morta nel 1881). Un gruppo stranamemente assortito, visto lo scetticismo di Houdini e di Lovecraft che insieme avrebbero dovuto scrivere un libro “contro” il paranormale. Una sorta di “lega di straordinari gentlemen”, dunque, radunati dal tipicamente holmesiano Conan Doyle per contrastare una minaccia di portata mondiale, alla ricerca dell’autentico Libro di Enoch nel bel mezzo di un’apocalittica guerra di angeli. Un romanzo che sfrutta ovviamente l’occasione per coinvolgere molti famosi o malfamati protagonisti del periodo, a iniziare dal solito Aleister Crowley.
Proprio da questo libro viene ora tratta un’omonima versione cinematografica, prodotta da Scott Niemeyer e Norm Waitt per
Notizia di questi giorni è che la direzione di The Arcanum sia stata ufficialmente affidata a Randall Wallace, regista de La maschera di ferro (1998) e We Were Soldiers (2002) nonché sceneggiatore, fra gli altri, di Pearl Harbor (2001) e Braveheart - Cuore impavido che nel 1995 che gli fruttò una nomination agli Oscar.
Sarebbe la prima raffigurazione di Lovecraft, per quanto fittizia, in un film di vasta distribuzione se non proprio un blockbuster, dopo l’interpretazione di Jeffrey Combs che ne vestì gli improbabili panni nel non eccelso Necronomicon, horror a episodi del 1993.
Out of Mind, nel 1998, presentava invece uno straordinario e rassomigliante Christopher Heyerdahl nel ruolo di HPL ma il film, realizzato per
8 commenti:
Leggendo questo articolo riflettevo ancora una volta sulla questione diritti di lovecraft. A prescindere dalla validitaì del progetto, cosa impedirebbe ad un autore di usare ambienti e pantheon per produrre qualcosa di nuovo?
Non pensavo avresti tenuto alta la frequenza di aggiornamento, complimenti! :D
Peccato che quando Max von Sydow aveva l'età giusta nessuno ( o quasi ) conoscesse lo scrittore di Providence. Non ho mai visto qualcuno più somigliante fisicamente a Lovecraft di lui. E in più è l'attore che sappiamo. Sarebbe stato perfetto... :(
Nulla impedisce di usare nomi e ambientazioni di Lovecraft, e infatti vengono utilizzati. In passato, nel "secolo scorso" ormai, in USA si tendeva comunque a chiedere un permesso formale prima a Derleth e poi all'Arkahm House, anche se la situazione legale esatta dei diritti non è mai stata troppo chiara. Ma si interpellava comunque loro per mantenere i "buoni rapporti" in un ambiente tutto sommato ristretto.
Per farsi un'idea della jungla di copyright su HPL, vedasi per esempio (in inglese, ovvio) QUI.
I diritti sulle opere originali di HPL sono scaduti, anche in Italia ai 70 anni dalla morte (è questo che festeggiano gli editori, mica l'anniversario!). Infatti tutti, e ovunque, stanno ristampando a raffica.
Però ristampano appunto gli originali come apparsi in prima pubblicazione, e basta. Altre cose hanno il copyright relativo al loro editing, alle note, alla particollare cura ed edizione. Come quelle di Joshi ricostruite sui manoscritti.
L'articolo di Chris Karr (unico spiraglio di luce nel "mare oscuro" dei copyright di HPL) è in traduzione per "Studi Lovecraftiani" e sarà pubblicato su uno dei prossimi numeri. Mr. Karr ha gentilmente accordato il suo permesso per la pubblicazione italiana.
Quanto a Lovecraft personaggio (complimenti per il post And) io vedrei i suoi panni ben vestiti da Donald Sutherland, ma il Sutherland dei vecchi tempi, quelli di "Le cinque chiavi del terrore" e "Il castello dei morti vivi"!
Io ci vedrei bene Nichoas Cage... ma in effetti ho problemi di vista. ghgh
in questo film è prevedibile vedere personaggi non più "storicamente" realistici che sagome di cartone... allora tanto vale prendano chiunque col mento un minimo prominente, e meno rassomiglia all'origimnale meglio è.
Alla fine ci ritroveremo un Jim Carrey!
E non scordare il detective H.P.Lovecraft del demenziale Cast a Deadly Spell (Omicidi e Incantesimi) impersonato da Fred Ward!
... d'altra parte HPL compare anche in un racconto allegato proprio a "LA lega dei Gentiluomini Starordinari"...
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