Martedì 16 ottobre alle 21,00 la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino presenta La camera di Erich Zann, una “horror comedy da camera” scritta e diretta da Luigi Maio che insieme a Enrico Correggia ne compone anche le musiche, interpretata da Federica Ruggiero e dallo stesso “Musicattore” Maio con l’accompagnamento sonoro degli Antidogma Ensemble.
La rappresentazione è molto liberamente tratta da La musica di Erich Zann (The Music of Erich Zann) di Howard Phillips Lovecraft, uno dei suoi primi significativi racconti scritto probabilmente nel 1921, pubblicato nel ‘22 in ambito amatoriale e apparso quindi su Weird Tales nel maggio 1925.
Lo spettacolo, che alterna momenti di brillante divertimento agli elementi horror incentrati sulla figura del violinista Zann, aveva fatto il suo esordio nell’ottobre del 2005 al Piccolo Regio di Torino, e ritorna finalmente in scena nel capoluogo piemontese nell’ambito della 40ª stagione concertistica della Camerata strumentale “Alfredo Casella”. Riporto a seguito, per quanto non breve, l’intero testo della brochure di presentazione dell’evento.
Soggetto:
La vicenda si svolge nella Parigi della Belle Epoque dove H.P. Loverkünn, emergente compositore definito l’erede di Offenbach, con i suoi orecchiabili Can Can e Valzer comincia a riscuotere un buon successo di pubblico e critica. Sua Musa Ispiratrice è la dolce Belle Blandot, ex ballerina zoppa inamorata del musicista nonché gestrice de Le Violon Noir, squallida Locanda sita nella fatiscente Rue D’Auseil, sede delle prove musicali e degli incontri dei due amanti.
A turbare l’idillio artistico-sentimentale della coppia è il sinistro Erich Zann, un vecchio violinista cieco che ha preso alloggio nell’Hotel dove dimora Loverkünn, e proprio nella camera accanto alla sua, la numero tredici… l’ultima in cima alle scale.
Ossessionato dalla strana musica eseguita dal vecchio durante la notte, il nostro eroe sembra aver perso l’originario stimolo creativo: adesso è l’Arte di Zann al centro dei suoi pensieri e la povera Belle, sentendosi trascurata, tenta inutilmente di distrarre l’amato dall’oscura influenza del diabolico violinista. Senza darsi per vinta, la ragazza decide di affrontare Erich Zann faccia a faccia: penetrata una notte nella camera del cieco musicista, lo sorprende intento a suonare una nuova composizione…
S’accorgerà troppo tardi dei nefasti effetti della malia sprigionata dalle note del violino stregato, sperimentando in prima persona il fascino sinistro di quella strana musica. Così facendo l’incauta albergatrice giungerà alla terribile verità… che qui non possiamo rivelare.
Il Fascino di Erich Zann: il Diavolo non è così brutto quando suona...
Si dice che il Diavolo non ami la musica. Eppure su di lui si sono scritte le più belle pagine sinfoniche, liriche e cameristiche: basti pensare alla celebre Histoire stravinskijana, dove lo si ritrae perfino nei panni paganiniani d’un virtuoso violinista (mi perdoni ‘Sua Dannazione’ se Lo definisco ‘virtuoso’!)
Pare inoltre che l’americano Lovecraft, maestro indiscusso dell’Horror, provasse per l’Arte dei Suoni un vero... “orrore”! Eppure il Nostro ci ha regalato una delle più suggestive pagine letterarie dedicate alla musica: quella di Erich Zann! Novella dove il solitario di Providence riesce a descrivere con le parole il demoniaco suono della viola di un vecchio musicista muto, con una potenza evocativa vicina a tratti agli artifici stilistici del grande Thomas Mann, memorabile cantore delle gesta di un altro compositore immaginario: Adrian Leverkünn, le cui opere metamusicali, al pari di quelle di Zann, arrivano a noi attraverso la lettura e non grazie all’ascolto.
Si dice inoltre che il linguaggio degli angeli sia affine a quello delle note: non potrebbe una musica infernale identificarsi proprio con il linguaggio parlato? Tradurre in musica e parole lo Zann lovecraftiano per una restituzione teatral-cameristica potrebbe porre questo ambiguo dilemma. Ecco perché, al momento di mettere in scena 'La camera di Erich Zann', ho fatto del giovane protagonista un musicista di nome Henry Pierre Loverkünn (evidente crasi tra il nome di Lovecraft e quello del tormentato eroe di Mann).
Loverkünn è un giovane che, a differenza di Adrian, ha venduto il suo estro compositivo al commercio (un ben misero ‘patto tra poveri diavoli’) e che si sente schiacciato dalla statura artistica del vecchio Zann; in questa versione egli non è più un violista muto ma un cieco – e alquanto ciarliero! - violinista: cecità demoniaca, verbosità in rima scimmiottante il Verbo divino, e violino paganiniano quanto stravinskiano. Ma Henry Pierre conserva l’incapacità di amare del “collega” manniano: per mostrare il suo distacco glaciale dagli umani sentimenti, ecco che nella mia fantasia, il senile, paralitico locandiere Blandot del racconto originale si muta nella bella - ancorché zoppa - Belle Blandot, ex ballerina innamorata di Loverkünn, qui interpretata dalla brava Federica Ruggiero.
Ma il giovane Henry non ha tempo per lei: è troppo occupato dai frustrati tentativi di emulare il vecchio Erich, in una hybris patetica che lo porta a identificarsi col cieco violinista fino ad assumerne la parlata in rima... così facendo, egli non esporrà solo se stesso all’influenza del virtuoso dall’odor di zolfo, ma lascerà la stessa Belle in sua balia: contrariamente alla fonte originale, una donna dovrà affrontare la musica, nonché il fascino sinistro, di quel terribile vecchio... Ciò in omaggio alle hoffmanniane coppie fatali così care a Powell & Pressburger, dove danza, musica e trascendenza non liberano l’eroina dalle false ipotesi, ma bensì la possiedono strenuamente, operando una rimozione di tutto ciò che la relegava nei rassicuranti limiti dell’Umano!
Sarà una vera e propria ‘totentanz’ quella che Belle ballerà sulle note di Erich Zann, una danza macabra sulla musica del grande Maestro Enrico Correggia che, affiancata alla mia per volere dello stesso (e di questo lo ringrazio!), descriverà lo spaesamento della sciancata protagonista innanzi alla musica del novecento, le cui valenze perturbanti sono comunque capaci di sedurre la sfortunata ex étoile, “zoppicante” tra avanguardia e tradizione ed erede non solo delle eroine macheniane ed hoffmanniane, ma anche delle giovani ballerine vittime del mondo visionario e stregonesco della scuola di danza di Suspiria, fiabesca e oscura pellicola frutto dell’altrettanto ‘fatale’, italianissima nonché geniale coppia Daria & Dario (Nicolodi e Argento, of course!).
E ‘La Camera di Erich Zann’ vuole essere un omaggio non solo al celebre scrittore americano, ma - soprattutto - al fascino di due protagoniste della scena culturale europea: le sorelle Daria e Fiamma Nicolodi, nipoti del geniale compositore Alfredo Casella il cui nome rimanda tanto all’affiatatissimo Antidogma Ensemble, quanto alla Camerata Strumentale... Alfredo Casella!
La camera di Erich Zann
Horror Comedy da Camera da H.P. Lovecraft
testo e regia di Luigi Maio
musica di Luigi Maio ed Enrico Correggia
interpreti:
Henry Pierre Loverkünn/Erich Zann: Luigi Maio
Belle Blandot: Federica Ruggiero
Leonardo Boero violino
Michele Mo flauto
Massimo Barrera violoncello
Marinella Tarenghi pianoforte
Martedì 16 ottobre; ore 21,00
Casa Teatro Ragazzi - corso Galileo Ferraris 266, Torino
ingresso: Euro 5,00 (ridotti: Euro 3,00)
Per informazioni: cameratacasella.it
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