lunedì 19 gennaio 2009

Hypnos #4: Robert Aickman e Henry S. Whitehead


Sommersa dalle tendenze più commerciali della narrativa fantastica d’intrattenimento, e priva al momento di una testata editoriale che più diffusamente torni a farsene portavoce, la letteratura weird continua a lasciarsi ignorare in Italia. Ma se le proposte in tal genere restano rarità, spesso affidate al fandom in limitatissime edizioni, le poche in regolare uscita riescono a presentare e mantenere contenuti di tutto rispetto, se non invidiabili in confronto agli standard dell’attuale editoria professionale italiana.

Una di queste preziose realtà è rappresentata da Hypnos, rivista di letteratura e fantastico, una pubblicazione senza fini di lucro che dal 2007 propone, a cura di Andrea Giusto, inediti narrativi di autori fantastici e weird horror, scrittori in tale ambito fra i più classici, eppure del tutto trascurati o ancora scarsamente noti nel nostro paese. Il tutto accompagnato dagli ottimi interventi critici e bio-bibliografici a puntuale supporto di accurate traduzioni.

Nella sua quarta uscita di Autunno 2008, Hypnos aumenta il proprio numero di pagine per ospitare tre racconti dell’inglese Robert Aickman, scomparso nel 1981, autore di “strane storie,” come amava definirle: racconti fra la ghost story e il weird più surreale, sofisticati nello stile a costruzione di rarefatte, indefinite atmosfere che espressamente mirano all’inconscio. Inquietudini svelate nei vuoti “fra le righe,” spesso, lasciando smarrire in esse la razionalità del lettore.

Di Aickman viene riproposto I ciceroni (The Cicerones, 1967) nella versione, qui revisionata, di Paolo Busnelli apparsa su Psyco n. 1 (Armenia, 1978), cui fanno seguito Sala d’attesa (The Waiting Room, 1956) e Non più forte di un fiore (No Stronger Than a Flower, 1966), entrambi nella traduzione di Francesco Lato, con il breve saggio Robert Aickman. “Weird New World” che chiude la sezione a firma di Andrea Giusto.

Apparso a suo tempo su Weird Tales, Erba vaniglia (Sweet Grass, 1929) è il racconto che Lato traduce da Henry S. Whitehead. Uno scrittore che rischia d’essere ricordato in Italia solamente per i suoi rapporti con Lovecraft, mentre una riscoperta e diffusione ulteriore meriterebbero le sue magnifiche storie soprannaturali di tradizione caraibica, efficaci e realistiche nel ritratto d’ambiente grazie all’esperienza di vita come diacono della Chiesa Episcopale nelle Isole Vergini. L’inedito è preceduto da un intervento di Giuseppe Lippi, appositamente riveduto sulla base della sua introduzione a Zombies. Storie indicibili (Mondadori, 1992), unica raccolta di Whitehead in italiano.

Le illustrazioni interne si affidano ai disegni di Alfred Kubin, Mynona, Denton Welch e Davide Bonadonna, che pure anima la copertina del fascicolo ispirandosi al testo di Aickman in No Stronger Than a Flower.

Hypnos #4 e il suo precedente numero (esauriti gli arretrati per le due prime uscite) si possono acquistare via web attraverso il sito delosstore.it. Per informazioni e contatti con la rivista: hypnosmagazine@gmail.com.

Hypnos. Rivista di Letteratura e Fantastico
anno II, numero 4, autunno 2008
fascicolo, 48 pagine, Euro 3,00 ( + spese postali )

Contenuti:

Le porte della percezione, editoriale di Andrea Giusto
I ciceroni, racconto di Robert Aickman
Sala d’attesa, racconto di Robert Aickman
Non più forte di un fiore, racconto di Robert Aickman
Robert Aickman. Weird New World, di Andrea Giusto
Henry S. Whitehead, di Giuseppe Lippi
Erba vaniglia, racconto di Henry S. Whitehead
Sogni in vendita, libri, fumetti, riviste nei labirinti del fantastico


1 commento:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny