venerdì 1 ottobre 2010

Intervista su Swords Against the Outer Dark



Shane Mangus mi ha intervistato per il suo sito Swords Against the Outer Dark, “Where Sword & Sorcery Gaming Meets Cthulhiana and Yog-Sothothery”, un blog tematico sul gioco lovecraftiano e fantasy la cui grafica si avvale, come visibile qui sopra, delle splendide illustrazioni di Dave Carson.

Non so nemmeno perché ne scrivo in italiano in questa sede, visto che l’intervista è in inglese e da qui non la leggeranno nemmeno i parenti (i detrattori, invece, spero s’impegneranno un po’ di più). Ma avevo detto che avrei trasformato questo blog in uno spazio a carattere molto più personale, dirottando i post “seri” verso le pagine collettive di Weirdletter, quindi tanto vale inaugurare il nuovo corso con la segnalazione, a un pianeta comprensibilmente indifferente, di questa mia seconda intervista. Quella d’esordio, giusto un paio d’anni or sono, fu invece sulle pagine di ligotti.net.

Link: Swords Against the outer Dark [Interview] Andrea Bonazzi, Master of the Weird

14 commenti:

Shane Mangus ha detto...

Hey Andrea,

Just to let readers know, Google Chrome will translate pages with a simple click of a button. I follow several blogs and sites that are not in English and Chrome helps me read them. I am sure there are other things out there that will translate pages, but Chrome is the best I have found so far.

Take care,

Shane

Ivo Torello ha detto...

Uomo di poca fede.
Io l'ho letta (e apprezzata) partendo proprio da qui.

Matteo Bocci ha detto...

Mi associo a quanto dice Ivo Torello.:) Ho letto la tua intervista e l'ho trovata decisamente interessante. Mi piacerebbe molto vedere tue nuove creazioni. E complimenti per la foto nella tua libreria blasfema. Da cultist... ehm... cultore di cose lovecraftiane te la invidio un po'! ;)

Anonimo ha detto...

Letta anch'io e diffusa nel lontano Oriente! Massimo

Andrea Bonazzi ha detto...

Thanks!

L. ha detto...

Complimenti Andrea. Bella intervista, precisa e tagliente. La situazione italiana che tratteggi è dolorosamente diffusa in quasi ogni angolo di cultura: pigrizia intellettuale, immobilismo di fronte al nuovo e interessante, nepotismo diffuso e triste ritirata di nuovi e (ormai più o meno) giovani capaci di rinnovare lo statico, miserabondo (non sempre, ovvio, ma spesso è così) panorama culturale italiano. Ma è così per la cultura accademica universitari in generale (so di corsi retribuiti al giovane docente per il misero obolo di €100...), paleontologia (cfr. theropoda.blogspot.com), per la letteratura che prediligi(amo, anch'io sono un appassionato lettore del fantastico in ogni sua) e per la storia delle religioni (anch'io scrivo molto E scrivo gratis...ma è così). Il lavoro intellettual-letterario non retribuito è davvero triste (e spregevole). Stringiamo i denti e andiamo avanti finchè possiamo a testa alta.

Solamente su un punto mi trovo in parte discordante, ma è solo questione di punti di vista e sfumature, non di contenuto, che semplifico (sbagliando) così: l'inesistenza di un romanticismo italiano. Che sia arrivato più tardi rispetto all'U.K. non vuol dire però che non ci sia, ovviamente con tematiche sviluppate sue proprie ma come è ovvio che sia. Parafrasando lo storico delle religioni A. Brelich (il quale ebbe a dire queste parole in tutt'altro contesto! - ma sono un utile richiamo e si prestano bene al soggetto storico-letterario) si tratta della diffusione di elementi che stimolarono e provocarono la formazione innanzitutto di un nuovo modo di concepire la realtà e in secondo luogo di trasformare secondo il proprio spirito gli elementi accolti. Certo esistono molte differenze, forse molte di quelle che si attribuiscono "normalmente" alla letteratura romantica anglosassone (le visioni del "Kublai Khan" di Coleridge, le confessioni dell'oppiomane De Quincey, l'esotismo spiritistico del 'Castello di Otranto' - ma come presentare l'esotismo "in casa nostra"?!?, etc...), ma il romanticismo italiano esiste (un tentativo storico-religioso di inquadrare ad es. Leopardi nel novero di un globale romanticismo gnostico-nichilista fu fatto da I.P. Culianu). Ci volle tempo ma il "sistema romantico" penetrò anche qui. Mihai Eminescu, che sicuramente conoscerai, è il più grande poeta romantico romeno - e per inciso uno dei grandi della letteratura romantica tout court, sfortunatamente poco noto all'estero - ma arriva quasi alle soglie del '900. Ciò non vuol dire che non appartenga alla corrente romantica.

Ciò detto (una serie di banalità post-pranzo delle quali mi scuso!), un grande in bocca al lupo per i progetti futuri (continuo assiduamente a leggere e a leggerti su "Weird Letter"!).

Keep up the good work, Andrea; non perdere la passione nella cultura (blogs o altro)!

Leo

L. ha detto...

Errata corrige:
il riferimento al blog di paleontologia "Theropoda", altrimenti incomprensibile, era riferito al praticamente nullo impatto del blog sulla cultura italiana anche paleontologico-accademica; "Theropoda" però si è lentamente scavato una nicchia all'estero - e ora è noto tra i primi al mondo per correttezza e precisione delle informazioni (il blog è gestito dal paleontologo italiano Andrea Cau). Da lì hanno cominciato a fiorire le prime richieste di collaborazione internazioanle e professionale. So bene che il campo è differente, però vale la pena di continuare. Con il traduttore istantaneo molti problemi di lettura sono risolti (anche se si perde molto del proprio stile). Perseverare nella propria impresa è l'unica possibilità.

Sui "vampiri" approfittatori della Rete che invece "rubano" opere di proprietà intellettuale o non citano nemmeno la fonte posso dirti che è stato uno dei fattori che ha molto rallentato (e quasi bloccat odel tutto) il mio entusiasmo dei primi tempi sui miei due blogs (leggere su siti altrui passaggi o tue immagini copiate o non citate come tue è sempre triste). Ciò che ti è successo con l'opera che ora figura su una copertina spagnola è semplicemente odioso...e sarebbe da perseguire per ottenere riconoscimento e giustizia (ma non oso immaginare i costi di una simile impresa giudiziaria, prima di ottenere ciò che dovrebbe di diritto spettare all'autore).

P.S.: ho letto delle tuee vicissitudini familiari e mi spiace; mi unisco alle condoglianze dell'intervistatore.

Leo

Andrea Bonazzi ha detto...

Grazie Leo, è sempre terribilmente complicato condensare una vaga spiegazione, in poche righe e per lettori d'altra cultura e lingua, dei motivi per cui il fantastico ha sempre faticato per trovare considerazione qui da noi.

Andrea Bonazzi ha detto...

Per tutto il resto, ho una tale stanchezza che non trovo più risposte convincenti all'eterno quesito "ma che me lo fa fare"...

L. ha detto...

Andrea Bonazzi ha scritto: "è sempre terribilmente complicato condensare una vaga spiegazione, in poche righe e per lettori d'altra cultura e lingua, dei motivi per cui il fantastico ha sempre faticato per trovare considerazione qui da noi".

- hai perfettamente ragione e chiedo venia per la mia nota puntigliosa.

leo

Andrea Bonazzi ha detto...

Nessun problema, ci mancherebbe! :)
Mio limite se non sono riuscito a persentare un quadro esatto.

Perry de Havilland ha detto...

Good to see signs of life on your blog again... I was worried something... hideous... unfathomable... mind shattering... had happened to you :-)

L. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
L. ha detto...

Andrea Bonazzi ha scritto: "Nessun problema, ci mancherebbe! :)
Mio limite se non sono riuscito a persentare un quadro esatto."

- Purtroppo rileggendo con attenzione (ma la lettura disordinata e rapida è sempre un problema della fruibilità culturale on-line) credo di aver frainteso almeno in parte; il punto non era l'inesistenza del romanticismo italiano tout court ma, come hai fatto bene a scrivermi, il dialogo interculturale con l'intervistatore anglofono.
Mi duole perciò del mio errore e devo chiedere nuovamente scusa per il mio avventato commento, fuori luogo nel caso della tua intervista, sulla questione del "romanticismo italiano".

Archivio la questione.
A presto (qui o su "Weird Letter")!

Leo