sabato 15 settembre 2007

Esperimenti di rianimazione galvanica


Un curioso resoconto sul galvanismo apparso in un volume del primo Ottocento inglese sembra anticipare l'orrore sensazionalistico dei popolari ed economici Penny Dreadful, diffusi in Inghilterra dagli anni 30 del secolo, per avvicinarsi al personaggio di Frankenstein o del più recente lovecraftiano Herbert West, nei temi e nel tono drammatico di certa esposizione tra il medico-scientifico e il macabro.

Si tratta di
Galvanic Experiments on the Dead Body of a Criminal, Esperimenti galvanici sul cadavere di un criminale, incluso nei capitoli di "scienze sperimentali", o tali almeno per l'epoca, di The Young Man's Book of Amusement, pubblicato nel 1844 dall'editore William Milner di Halifax. Un bizzarro compedio de "i più interessanti esperimenti in vari rami delle scienze, ai quali s'aggiungono tutti i popolari trucchi e manipolazioni delle carte e l'arte del fabbricare fuochi d'artificio", come recita il lungo sottotitolo, con tutta una serie di "prove pratiche" dalla placcatura elettrolitica di una lucertola fino alla produzione di sali esplosivi, non troppo consigliabili specie al giovane pubblico cui si volevano destinare.
L'edizione 1854 del volume è riproposta in formato ebook da
lateralscience.com, e parzialmente consultabile in rete.

L'articolo in questione descrive gli "esperimenti galvanici" sul corpo del fu Matthew Clydesdale, un minatore sui trent'anni impiccato per omicidio un'ora prima soltanto, effettuati in pubblico su concessione del tribunale presso la sala di anatomia dell'università di Glasgow dal Dottor Andrew Ure e dal Professor James Jeffray, il 4 novembre del 1818.

Nello gennaio dello stesso anno era apparso nel frattempo Frankenstein; or, The Modern Prometheus che una giovanissima Mary Shelley compose fra il 1816 e il '17, pubblicato per la prima volta in forma anomina presso gli editori Lackington, Hughes, Harding, Mavor & Jones di Londra, romanzo cardine nel passaggio tra le forme del gotico e di quel che possiamo considerare oggi come moderna fantascienza.

Il primo di tali esperimenti descrive le incisioni sul cadavere e l'applicazione dei terminali elettrici sui nervi principali, con le conseguenti convulsioni muscolari: - "ogni muscolo del corpo fu immediatamente agitato da movimenti convulsivi rassomiglianti un violento rabbrividire per il freddo; il fianco sinistro era il più fortemente convulso al rinnovarsi d'ogni contatto elettrico. Spostando l'elettrodo dall'anca al tallone, col ginocchio precedentemente contratto, la gamba fu spinta in alto con una tale violenza da far quasi cadere uno degli assistenti, che invano cercavano d'impedirne l'estendersi." -

Poi si prosegue, sempre con estrema dovizia di particolari, sino a provocare un "pieno, anzi laborioso respiro" con l'alzarsi e abbassarsi del petto durante le scariche. E ancora, gli elettrodi vengono collegati ai nervi sulla fronte e al calcagno: - "Ogni muscolo della sua fisionomia venne simultaneamente indotto in una spaventosa attività; collera, orrore, disperazione, spasimo e spettrali sorrisi riunivano le loro orride espressioni sul volto dell'assassino; sorpassando di molto le più estreme rappresentazioni di un Fuseli o di un Kean. A questo punto alcuni spettatori furono costretti ad abbandonare la sala per il terrore o per malori, e un gentiluomo svenne." -

La sperimentazione, durata un'ora
circa, si conclude con l'applicazione di scariche elettriche alle terminazioni nervose tra l'ulna e il gomito, provocando il movimento della mano: - "Quando la barra fu applicata a una piccola incisione sulla punta dell'indice, con il pugno precedentemente richiuso, tale dito si estese istantaneamente; e per la convulsiva agitazione del braccio pareva puntarsi contro i diversi astanti, alcuni dei quali pensarono che avesse ripreso vita." -

Reazioni non troppo dissimili da quelle del letterario Victor Frankenstein, di fronte al rianimarsi della propria creazione: - "Con un'ansia simile all'angoscia radunai gli strumenti con i quali avrei trasmesso la scintilla della vita alla cosa inanimata che giaceva ai miei piedi. Era già l'una del mattino; la pioggia batteva lugubre contro i vetri, la candela era quasi consumata quando, tra i bagliori della luce morente, la mia creatura aprì gli occhi, opachi e giallastri, trasse un respiro faticoso e un moto convulso ne agitò le membra." - (Capitolo V)

Creazione letteraria, eccesso sensazionale e cronaca, speculazione filosofica e inaudite potenzialità scientifiche... tutti elementi che torneranno in età vittoriana, conclusa l'epoca della Gothic Novel, nella nascita di pseudoscienze alla moda e dei generi narrativi fantastici sino al Novecento.

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