Non è una scomparsa di quelle che fanno notizia, come nel caso recente di Ira Levin.
Difficile poi che qualcuno, qui specialmente, possa prestarvi attenzione persino tra i non numerosissimi appassionati dell’orrore letterario.
Eppure questi stessi appassionati, specie se non troppo giovani, avranno probabilmente avuto fra le mani prima o poi qualcuna delle sue edizioni tradotte in italiano.
Lo scorso 19 novembre è morto Peter Haining, 67 anni, curatore di innumerevoli antologie horror e fantasy, autore di quasi altrettanti saggi sugli stessi argomenti e su altro ancora, dalla stregoneria al cinema, dalla biografia alla fantascienza televisiva. Nel 2001 gli era stato assegnato uno speciale British Fantasy Award, classico premio alla carriera.
Nato nel 1940, l’inglese Peter Alexander Haining inizia la sua carriera come giornalista. Le investigazioni su un caso di satanismo, condotte per un quotidiano locale, lo portano a pubblicare il suo primo libro nel 1964, The Devil Worship in Britain, insieme a un collega reporter. Il suo interesse per il soprannaturale si estende quindi all'aspetto letterario pubblicando nel 1965 la prima antologia The Hell of Mirrors, una raccolta di classici del genere. Fra le seguenti, The Craft of Terror nel 1966 è dedicata agli autori
Con particolare intensità nel corso degli anni 70, la serie proseguirà dunque fino a superare ampliamente il centinaio di titoli, selezionando storie secondo un approccio spesso tematico, con una netta propensione verso un horror tradizionale e d’atmosfera piuttosto che d’effetto. Interessato agli orrori vittoriani, sia leggendari che narrativi, Haining ha pubblicato saggi sul tema oltre a storie illustrate dell’horror, raccolte iconografiche e una quantità di altri volumi di vario tipo.
Le sue compilazioni di racconti arrivano più di rado in Italia, a partire da I classici della magia nera (The Satanists, 1969) pubblicato da Longanesi nel 1971. Qualche altro titolo da ricordare può essere Al cinema con il mostro (The Ghouls, 1971), un doppio Oscar Mondadori del 1981. Oppure Weird Tales (1976) presso Fanucci nel 1982, o ancora Grandi storie irlandesi del soprannaturale (Great Irish Stories of the Supernatural, 1992), altro Oscar Mondadori del 1997.
Un editor e saggista defunto non avrà forse lo stesso “peso” di un altrettanto trapassato scrittore di best sellers... ed è lecito attendersi un – “Eh?! Haning che?” – per reazione.
Chi legge letteratura fantastica e del terrore, best sellers a parte, non potrà invece fare a meno di ricordarlo come una delle firme più note e ricorrenti nell’oscuro settore degli incubi a stampa.
2 commenti:
Un grande antologista, studioso ed appassionato. Non trovo altro modo per ricordarlo che rivolgergli un affettuoso saluto. Addio, Peter.
:(
Solo sulla biblio parziale di FantasticFiction, a contarle ci sono più di 130 antologie.
Aveva le sue "pilate" anche lui, gli si rimproverava di non essere sempre al massimo dell'accuratezza nel suoi saggi. E doveva essere piuttosto schivo: niente foto su internet.
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