domenica 25 novembre 2007

Wieslaw Walkuski



Nato a Bialystok, in Polonia, nel 1956, Wieslaw Walkuski compie i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti di Varsavia, città dove vive e lavora. Pittore e illustratore, inizia dal 1981 a collaborare con diversi editori, con enti teatrali e case di distribuzione cinematografica realizzando centinaia di poster per film e spettacoli.

C’è una straordinaria tradizione surreale, inquietante e fantastica, che pervade dal primo dopoguerra la grafica e la pittura polacca a partire dal suo aspetto più popolare: i manifesti teatrali e quelli per il cinema, compresa l’irruenta cinematografia americana ancora di recente reinterpretata e personalizzata in locandine del tutto originali. Una naturale dimestichezza con l’irreale, con il Fantastico in quanto forse strumento ideale per un approccio indiretto ma efficace ai temi dell’immediata realtà, della critica sociale e politica.
Una corrente comune che attraversa un’ampia parte dell’arte nazionale, dal genio visivo all’artigianato dell’illustrazione. Beksinki, Siudmak, Walkuski… e ancora altri nomi da “scoprire” almeno per il distratto sguardo italiano.

Gallerie: Wieslaw Walkuski in poster.com.pl e in polishposter.com

6 commenti:

Elvezio Sciallis ha detto...

Maledetto, alzi sempre di più il tono, per fortuna che non copriamo lo stesso preciso campo quindi abbiamo ancora tanti artisti da spulciare...

Andrea Bonazzi ha detto...

...è che, gli artisti, la polvere antiparassitaria e il collarino antipulci proprio non li sopportano. Più semplice la sverminazione: una puntura e via.

Tatiana ha detto...

stai dicendo che il mio cane è un artista?

Andrea Bonazzi ha detto...

Temo di no, se non c'è da spulciare! Col figurativo, Oscar come se la cava?...

Massimo ha detto...

Comunque la Polonia ha degli artisti contemporanei sia nel campo del disegno che della letteratura davvero notevoli...

Andrea Bonazzi ha detto...

Degli autori storici mi manca ancora Bruno Schulz. Continuo a sperare di trovare usato Le botteghe color cannella, ma non c'è verso da un bel po'.