In un mattino di luglio, la cittadina di Semur viene improvvisamente avvolta da una terribile e inspiegabile oscurità: è il preludio al risveglio delle anime dei morti che cacceranno fuori dalle mura gli abitanti, meschini e materialisti, finché non avranno ritrovato le qualità necessarie per comprendere “il vero significato della vita.”
Le testimonianze si susseguono affiancandosi l’una all’altra, aumentando il senso di incertezza e frammentarietà della vicenda, che si trasforma così in un caleidoscopio di impressioni e visioni personali.
«Gli assediati» è un lungo racconto gotico, forte e innovativo.
C’è ancora un oceano di vecchi inediti a disposizione, nel campo della letteratura fantastica, che i colossi della nostrana editoria continuano a ignorare: romanzi o intere raccolte di pubblico dominio, di autori anche ben noti ma oramai “trapassati abbastanza” da non richiedere più diritti d’autore. Pure risparmiando sul copyright, tuttavia, occorre sempre investire qualcosa nella traduzione; la stampa di lunghi testi ha il brutto vizio di non esser troppo economica e piuttosto che rischiare con un prodotto senza la garanzia del “classico” né l’appeal del bestseller, meglio allora fossilizzarsi su più sicure riedizioni e ristampe.
Se i “grandi” non osano farlo, a pescare in tale mare letterario sono per fortuna i piccoli e medi editori, come
Pubblicato sul New Quarterly Magazine nel gennaio 1879 e riveduto l’anno seguente per l’edizione in volume, Gli assediati adatta il medesimo tema oltremondano del quasi omonimo The Beleaguered City (1839), celebre poema di Henry Wadsworth Longfellow che descrive uno spettrale assedio di Praga da parte di spiriti dei defunti.
A Beleaguered City molto piacque, fra l’altro, a Robert Louis Stevenson: altro scrittore inglese a prediligere un fantastico forse troppo rigorosamente inteso come morality tale. La quarta di copertina del volume riporta un entusiastico brano da una sua lettera all’autrice: “Ho pensato spesso a quante frecce un autore scagli in aria. Con «Gli assediati» ne avete conficcate tre o quattro nel mio animo. Ho pianto di cuore; mi sento meglio dopo queste lacrime e vorrei ringraziarvi.”
Nota in Italia soprattutto per le sue storie di fantasmi, alcune delle quali nei volumetti Storie impossibili (Lucarini, 1989) e La finestra (Tranchida, 1994), di Margaret Oliphant sono disponibili in edizioni con testo originale a fonte il racconto La finestra della biblioteca (Marsilio, 2003) e il romanzo La terra delle tenebre (Editrice Nord, 1990) per il quale è previsto una ritorno in stampa presso l’editore Lupetti.
Come in molte altre uscite recenti presso diversi editori, si conferma la generale tendenza a rinunciare a un apparato critico o introduttivo, qui limitato alla nota biografica sul risvolto. E anche forse a una più attenta revisione del testo, il quale conserva alcune infelici rese letterali come “Volare non potevo, ma non nego che le ginocchia mi divennero molli” per “Fly I could not, but I will not deny that my knees smote together.”
Ottima l’iniziativa di mettere a disposizione un “assaggio” del romanzo, il cui primo capitolo è liberamente scaricabile in formato PDF compresso in Zip dall’apposita pagina sul forum di azimutlibri.com.
Gli assediati
Margaret Oliphant
collana Aion, Azimut, 2007
brossura, 136 pagine, Euro 7,90
ISBN 978-88-6003-054-2
2 commenti:
Ottima segnalazione, grazie!
Una notarella - un aneddoto, in effetti - sul mare di inediti che effettivamente latitano sui nostri scaffali - e spesso sono introvabli in edizioni dignitose anche all'estero!
Alcuni anni addietro partecipai come traduttore alla pubblicazione di una raccolta di inediti - testi del gotico e del fantastico anglosassone, insoliti e fondamentali a modo loro, sfuggiti finora ai nostri editori e antologisti.
L'allegra e spietata critica nazionale non mancò in quell'occasione di far notare che, se fossero state storie tanto importanti, qualcuno le avrebbe pubblicate prima, affossando così il progetto come "inutile".
Negli anni successivi passammo allora a tradurre autori contemporanei, colossi nel campo del fantastico, contattati e sedotti uno ad uno per avere materiale inedito.
La critica ci fece presente che i classici sono meglio, e più graditi al pubblico.
Se avessimo tradotto la Oliphant, ad esempio...
Pubblicare fantastico in Italia è come farsi una doccia scozzese.
Buona fortuna alla Azimut.
Ne avranno bisogno.
Ciao come va???
mi chiamo Carmine Fanigliulo e sono un musicista.
Visitando alcuni blog son venuto a conoscenza del tuo e vorrei invitarti gentilmente a vistare il mio blog:
diario-ilviaggiatore.blogspot.com
e ad ascoltare le mie canzoni all'indirizzo:
www.myspace.com/carminefanigliulo.
In attesa di una tua gentile e gradita risposta porgo i miei più cari saluti.
Grazie Carmine
P.S: un commento è sempre gradito!!!!!!!!!!!!!!!
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