lunedì 7 aprile 2008

La casa stregata di Fulham Road e altri orrori

Pochi lo sanno, ma l’unico scrittore europeo ad apparire regolarmente su “Weird Tales” è stato Jean Ray, il solo autore moderno dell’orrore paragonabile a Lovecraft e a Poe. Anzi, secondo numerosi esperti Jean Ray è persino più bravo di loro…

Questa, resa in origine con tanto di nomi in maiuscolo, la sgargiante quanto stringata quarta di copertina del libro, il primo di Jean Ray ad apparire in Italia in questo secolo diciassette anni dopo la riedizione del romanzo Malpertuis (1943), in edicola nel 1990 per la breve e sfortunata collana Horror Mondadori.

Ben poco era stato tradotto prima, con l’introvabile e criminalmente mai più riproposto 25 racconti neri e fantastici di Baldini & Castoldi, del 1963, e il Malpertuis edito da Sugar nel ‘66. Limitandosi a pochissimi ristampati racconti in sporadiche antologie, nulla è stato tradotto dopo: altro inspiegabile buco nero in una galassia editoriale che ignora l’horror al di fuori della categoria dei bestsellers.

Ed è ancora un piccolo editore a supplire laddove il mercato maggiore non risponde, con tutti i meriti per aver riportato in stampa uno scrittore fra gli autentici classici del genere, ma anche tutti i conseguenti limiti… con un’edizione a bassa tiratura già difficilmente reperibile a meno di un anno dall’uscita e un costo che, a ventinove euro per una brossura pur sopra le trecento pagine, sembra puntare già in partenza ai soliti pochi maniaci e collezionisti.

Pubblicato da Mondo Ignoto sotto il marchio della Biblioteca di Profondo Rosso, La casa stregata di Fulham Road e altri orrori è una raccolta curata dallo stesso editore Luigi Cozzi insieme a Sebastiano Fusco, il quale pure ne firma la prefazione.
Anche le traduzioni sono di Cozzi, affiancato nel compito da Alda Teodorani e Marco Marino, in un volume che si apre con un intervento di Henri Vernes, Il mio percorso con Harry Dickson, a introdurre idealmente tre dei romanzi che l’autore belga scrisse per la serie giallo-avventurosa appunto di Harry Dickson, “le Sherlock Holmes americain,” investigatore sulla falsariga del celeberrimo detective di Conan Doyle ma più dedito all’azione in storie maggiormente sensazionali, popolari e colorite.

Vicende e intrecci che non di rado viravano sulle atmosfere del fantastico, specie in mano a un maestro del genere quale Jean Ray, per poi rientrare nei ranghi di una spiegazione razionale o pseudoscientifica anche se non sempre del tutto convincente. Proprio come ne L’isola del terrore (L’île de la terreur, 1933), la cui apparizione mostruosa si rivela un trucco per impadronirsi del territorio; ne Le stelle della morte (Les ètoiles de la mort, 1933) in cui tuttavia una sorta di mostruosità umana alla fine c’è davvero, vittima degli esperimenti di un medico, e ne La casa stregata di Fulham Road (La maison hantée de Fulham Road, 1933), la soluzione del quale non manca di fantasia pur escludendo il soprannaturale da subito.

Segue un “intermezzo” con A proposito delle avventure di Harry Dickson scritte da Jean Ray, breve guida alla lettura preparata da Guy Astic per un’edizione scolastica; quindi Io, Jean Ray, l’autobiografia estremamente romanzata dell’autore di Gand il cui vero nome fu Jean Raymond Marie de Kremer, e una memoria di Thomas Owen dal titolo Jean Ray l’inafferrabile a corroborarne in qualche modo le esagerazioni. Il penultimo e l’ultimo viaggio di Jean Ray rappresenta un assai più realistico e toccante suo ricordo da parte di Claude Seignolle. Incontro col terrore è infine un’analisi critica delle storie dell’orrore di Ray da parte di Roger Bozzetto.

Piatto forte e più atteso sono ovviamente i racconti. Dei nove presentati nella sezione conclusiva, Il vicolo tenebroso (La ruelle ténébreuse, 1932) e Il cimitero di Marlyweck (Le cimetiére de Malyweck, 1943) erano già apparsi nel citato 25 racconti neri e fantastici oltre che in successive antologie di Fanucci (ne La progenie di Cthulhu, 1988, il primo; ne La furia di Cthulhu, 1987, il secondo). Anche Vendesi (Maison à vendre, 1947) era apparso proprio in tali collane come Affittasi casa (ne Il furore di Cthulhu, 1988). Inediti per l’Italia, invece, gli altri interessanti titoli fantastici: Le nozze della signorina Bonvoisin (Les noces de Mlle Bonvoisin, 1944); Crauti (La choucroute, 1947); Durer l’idiota (Durer, l’idiot, 1929); Irish Whisky (Irish Whisky, 1925); La notte di Pentonville (La nuit de Pentonville, 1947) e La scomparsa del professor Wohlmut (Monsieur Wohlmut et Franz Benschneider, 1947).

Numerose le illustrazioni in bianco e nero, con fotografie e riproduzioni delle copertine originali. Fra queste, anche una vecchia elaborazione fotografica firmata dal sottoscritto.
Nonostante il prezzo e la reperibilità problematica, un libro atteso dagli appassionati che non abbiano accesso alle opere di Jean Ray in lingua originale. Tanto più che a questo vertiginoso ritmo (1966; 1990; 2007), per ulteriori versioni italiane dell’autore servirà un’ennesima ventennale pazienza. Longevità permettendo.

La casa stregata di Fulham Road e altri orrori
Jean Ray
La biblioteca di Profondo Rosso,
Mondo Ignoto s.r.l., 2007
brossura, 332 pagine, Euro 29,00
ISBN 978-88-95294-06-03


3 commenti:

galerius ha detto...

Un libro che forse, al posto dell'editore, avrei concepito diversamente ( per grafica e contenuti ) ma che tutto sommato non mi dispiace d'aver preso, appena è uscito.
Sì, un tale vertiginoso ritmo è un incentivo a studiarsi un po' di francese ( questo è uno dei pochi casi dove i Grandi Antichi come me godono di un piccolo vantaggio ; all'epoca, la lingua di Asterix manteneva ancora un certo prestigio ) e a fare da sè.

Davide Mana ha detto...

Segnalazione preziosissima.
Metterò i miei minions a battere le bancarelle...

Grazie!

Andrea Bonazzi ha detto...

Ho aspettato troppo a prenderlo, nella vana possibilità di rimediarne una copia a sbafo da una parte o dall'altra (per la mia fotoelaborazione inserita nel libro, se proprio non "per recensione"). Alla fine, dopo mesi di ordini a vuoto via web, l'ho rimediato attraverso Deastore che ha sede a Roma come l'editore. In tutti gli altri, senza copie disponibili presso distributore l'ordine andava a cadere. Esattamente come in libreria, dove è il distributore a dettar legge e non sia mai che qualcuno smuova un po' di polvere per reperire un volume in altro modo.

Le prime Sacre Leggi della Libreria Italiana:
1) Se il distributore non ce l'ha, è esaurito.
2) Se non gli risulta, il libro non esiste.

Certo si può direttamente bussare all'editore senza intermediari, ma in questo caso dapprima erano esagerate le spese di spedizione, infine è scomparso il titolo dal catalogo on-line di Profondo Rosso.