giovedì 24 aprile 2008

Nel nome di Lovecraft, ancora sotto il segno di HPL

In queste quindici storie credo che l'inventiva sia stata sollecitata al massimo dalla stima e dalla adesione al “personaggio Lovecraft”, oltre che dal fascino suscitato dalle sue fantasie letterarie che ognuno degli autori ha fatto proprie. (G. de Turris)

A breve distanza dal recente Da Arkham alle stelle, l’editore Bottero torna all’omaggio lovecraftiano escludendo stavolta l’elemento fumettistico per concentrarsi sulla sola narrativa.

A cura del veterano Gianfranco de Turris, l’antologia riprende i contenuti di Sotto il segno di HPL, un ottimo volumetto realizzato undici anni fa presso la rivista specializzata Yorick, limitato nella diffusione e pienamente meritevole di una maggiore e rinnovata attenzione.

In copertina la classica tavola di Karel Thole che già illustrò nel 1977 la prima edizione de La lampada di Alhazred, riprodotta con tutta evidenza dal libro stesso. Strettamente riquadrata, l’immagine conserva addirittura visibile il marchio di Fanucci, scurito ma lo stesso evidente. Auspicabile quindi non si tratti della versione definitiva, salvo ottenere il surreale effetto di ritrovarsi il nome di un editore sul volume di un altro.

Ampliata nelle proposte con l’inserimento di nuove storie brevi, tutte ancora incentrate sulla figura personale e romanzata di H.P. Lovecraft, l’edizione si aggiorna anche nella parte saggistica particolarmente interessante nell’intervento di Pietro Guarriello, Il personaggio Lovecraft, a illustrare le numerose occasioni in cui il Gentiluomo di Providence si è trovato al capo opposto della penna o della macchina da scrivere, già in vita ritratto sulla carta da amici e colleghi scrittori e ancora oggi trasformato in protagonista di fiction. A seguito, l’autore e giornalista Michele Tetro fornisce una dettagliata presentazione dell'uscita.

L’antologia Nel nome di Lovecraft, curata da Gianfranco de Turris per i tipi di Bottero Edizioni, ripropone l’edizione del 1997 di Sotto il segno di HPL, pubblicazione semi-professionale edita da Yorick Fantasy Magazine, con l’aggiunta di tre nuovi racconti sempre aventi come protagonista lo scrittore statunitense. Troppo innovativo per la critica letteraria dei suoi tempi, Howard Phillips Lovecraft (1890-1937) godette di straordinaria fama, sempre in crescendo, solo dopo la sua morte. È oggi riconosciuto fra i maggiori scrittori di letteratura fantastica, insieme a Edgar Allan Poe, ed è considerato uno dei precursori della fantascienza angloamericana. Ha lasciato un epistolario di così vaste proporzioni che alcune missive possono considerarsi lunghi saggi sui più disparati argomenti.

A oltre settant’anni dalla scomparsa un nuovo volume a lui dedicato vede la luce in Italia, con il contributo di alcuni tra i più noti esponenti del fantastico nostrano. Quindici autori italiani hanno fatto proprie le fantasie letterarie di Lovecraft, i suoi sogni, i suoi pensieri, il suo spirito, filtrandoli con inventiva e adesione al “suo” personaggio in altrettanti racconti che lo vedono protagonista, nelle sfaccettature di uomo, filosofo e scrittore, operando una “metabolizzazione” lovecraftiana attraverso diverse culture, predisposizioni e sensibilità d’animo. Ed ecco che lo scrittore Lovecraft diventa “l’eroe” Lovecraft, il “demiurgo” Lovecraft, il “deus ex machina” Lovecraft che agisce nei meandri della sua stessa creazione letteraria, “mosso” da altri scrittori, che lo immaginano come eroe intellettuale il quale risolve problemi complicati sul piano dell’inconscio (La Porta degli Incubi di Giandomenico Antonioli), sul piano dimensionale (La Locanda dei Due Mondi di Fabio D’Andrea), sul piano temporale (L’enigma del teschio di Massimo Tassi e Paolo Tosini), sul piano onirico (Nel ghiaccio, sull’orlo di Michele Tetro), sul piano fisico (Strano incontro a Providence di Giuseppe Cozzolino e Angela Cinicolo), indirizzando altri con la sua filosofia (Mio nonno e il Nonno di Gabriele Marconi; Robert Howard Lovecraft di Errico Passaro; L’appuntamento mancato di Gianfranco De Turris), sul rapporto creatore-creazione (L’ultimo rigo di Franco Clun; Il testamento di HPL di Antonio Tentori; Il modello di Lovecraft di Giulio Leoni), sulla morte (Nove ore di Marco De Franchi; Il paziente della stanza accanto di Giuseppe O. Longo; Il visitatore di Luigi De Pascalis). Il volume contiene anche una poesia di August Derleth, che narra dell’incontro (ovviamente mai avvenuto) tra Lovecraft e Poe, un saggio di Pietro Guarriello che esplora nel genere fantastico tutte le opere che hanno avuto Lovecraft quale protagonista narrativo e una serie di illustrazioni in bianco e nero di Matteo Pinci.

Nel nome di Lovecraft
aa.vv.
a cura di Gianfranco de Turris
Bottero Edizioni, 2008
brossura, illustrazioni in b/n, 202 pagine, Euro 18,00
ISBN 88-95114-11-8


1 commento:

Alessandro Rea ha detto...

Gran bel libro, lo consiglio a tutti...
Segnalo un altro blog in cui si parla di "Nel nome di Lovecraft": http://doppioschermo.blogspot.com

link diretto alla notizia: http://doppioschermo.blogspot.com/2008/04/nel-nome-di-lovecraft.html