Già apparsa come The Encyclopedia Cthulhiana: A Guide to Lovecraftian Horror nelle due rispettive edizioni nel 1994 e ’98 presso l’americana Chaosium, stessa editrice del gioco di ruolo The Call of Cthulhu, l’enciclopedia che Daniel Harms dedica al complesso dei “miti” di derivazione lovecraftiana è tornata da qualche mese alla ribalta nella sua terza edizione per l’altrettanto piccola e specializzata Elder Signs Press, con il titolo di The Cthulhu Mythos Encyiclopedia impresso su una sgargiante e tentacolata copertina di Malcom McClinton.
Alquanto nota anche in Italia, nelle sue prime versioni almeno presso gli appassionati giocatori di role-playing, la compilazione enciclopedica raccoglie descrizioni in dettaglio, citazioni, dati e provenienze dei principali elementi che vanno a comporre il corpus dei cosiddetti “miti di Cthulhu”. Il tutto partendo, ovviamente, dalle storie originali del Maestro di Providence per arrivare alle schiere d’innumerevoli autori fra complici, seguaci ed emuli che nel corso degli anni ne hanno proseguito, ripreso, ampliato o reinventato i temi di orrore cosmico, spesso travisandone lo spirito originale, forse più spesso limitandosi a produrre mediocre – benché in genere divertente – narrativa di consumo. “Miti” più o meno arbitrariamente interpretati sin dalla prima cura editoriale Arkham House dell’opera di H.P. Lovecraft, fino all’ultimo grado di “sincretismo e sistemizzazione” operato in ambiente ludico, peraltro ben rappresentato nel volume, inteso a dare uno schema univoco, logico e funzionale a un complesso di creazioni fantastiche così variegato e già in origine piuttosto privo di coerenza.
Limite imposto in questa collezione di toponimi e personaggi, divinità e creature, pseudobilia e artefatti, è la loro ricorrenza in più di un contesto, e una vasta diffusione del medesimo. Con ciò escludendo, pur senza chiaramente dichiararlo, ogni contributo al di fuori della lingua inglese.
“Questa terza edizione costituisce una revisione dell’edizione seconda, a sua volta grandemente ampliata dalla prima” – scrive Harms nel presentare l’attuale nuovo assetto dell’opera. – “Ho cercato di sfrondare la seconda edizione dalle voci particolari tratte da un’unica fonte; questo tipo di materiale è spesso affascinante, ma raramente trova molta utilità per la consultazione. Come si è scoperto, però, molta gente ricercava tali voci dalla prima edizione, e qualcuno ne ha persino poi fatto uso nelle proprie storie. A prevenire future confusioni, nulla è stato rimosso dalla lista di voci incluse nella seconda edizione, sebbene diverse entrate individuali siano state rivedute e aggiornate. Soltanto due tipi di voci sono state aggiunte: materiale dalla prima edizione che si è rivelato utile o d’ispirazione per altri, e materiale incontrato in opere scritte da due autori diversi, oppure presenti in pubblicazioni maggiori di novelle incentrate sui Miti di Cthulhu”.
E prosegue: “L’estensione dell’enciclopedia non ha mai coperto tutta la narrativa disponibile dei Miti. Nel caso della presente edizione, mi sono concentrato principalmente sui volumi pubblicati, considerando come in futuro possano essere molto più disponibili di fanzines, pagine web, e altre fonti al più inaccessibili per i lettori a venire. […] Come per le scorse edizioni, è stata utilizzata un’ampia varietà di fonti: racconti, poesie, romanzi, film, opere dell’occulto e altro. Su richiesta del precedente editore, ai materiali per il gioco di ruolo «Il Richiamo di Cthulhu» non è stato concesso un livello di attenzione così alto come nelle passate versioni. Il libro non è mai stato pensato come una guida alla continuità di tale gioco, e i fruitori del gioco stesso dovrebbero comunque trovarsi contenti della sua copertura”.
La lunga introduzione di Dan Harms ripercorre la nascita e gli sviluppi del fenomeno, un’analisi che appare in qualche modo polemica verso l’odierna critica letteraria su Lovecraft, rivendicando fra le righe una maggior vicinanza dello scrittore all’evolversi dell’intera costruzione dei Cthulhu Mythos. Una prima versione del testo introduttivo è pure reperibile sul blog dell’autore, Papers Falling from an Attic Window, in una serie di sette frammenti postati nel gennaio di quest’anno.
Chiude il volume una cronologia del Necronomicon ampliata a ogni possibile contributo narrativo, dal film La casa 2 di Sam Raimi agli ultimi racconti di Lin Carter, seguita da un’altrettanto allargata lista delle locazioni in cui il proibito tomo appare o viene custodito, con una terza e ultima appendice dedicata a elencarne invece i contenuti. Ridotta al minino la bibliografia che, pur nella misura delle ventidue pagine, si limita per questione di spazio ai titoli essenziali e in edizione più recente.
Di Daniel Harms è da ricordare anche The Necronomicon Files: The Truth Behind The Legend scritto insieme a John Wisdom Gonce III: un approfondito saggio su realtà e mito dello pseudobiblium lovecraftiano per eccellenza, pubblicato in due edizioni presso Night Shade nel 1998 e Weiser Books nel 2003.
The Cthulhu Mythos Encyclopedia
A Guide to H.P. Lovecraft’s Universe.Updated and Expanded Third Edition
Daniel Harms
Elder Signs Press, 2008
brossura, 386 pagine, US $ 17,95
ISBN 978-1-934501-05-4
1 commento:
Love Daniel Harms!
Bene!
Thank you for the remeinder.
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