sabato 1 novembre 2008

Gabe Marquez, “porcellane dalla perduta R’lyeh”



Il ventinovenne pittore e scultore americano Gabe Marquez vive e lavora a Seattle... e non ha alcun rapporto con lo scrittore, come tiene a precisare, a parte l’ingombrante omonimia. Ogni sua tendenza artistica, scrive, sarebbe stata scoraggiata sin dall’infanzia e per gran parte della propria vita, indirizzandone i primi studi verso l’architettura. Almeno, fino a che alcuni corsi di disegno seguiti al college non lo convinsero che “era tempo d’intraprendere un percorso nell’arte”.

Fra le sue ispirazioni dichiarate si trovano i dipinti di Gustav Moreau, le architetture di Gaudì, di Lloyd Wright e di Kisho Kurokawa, quindi le forme della natura, la matematica e l’astronomia insieme a varie suggestioni letterarie a partire da Poe e da Lovecraft.

I suoi lavori si presentano, così, marcatamente influenzati da una fascinazione personale verso il soggetto fantastico, dalla pittura e la grafica in tecniche sia classiche che digitali fino alla scultura in polimeri, bronzo, ceramiche vetrificate e soprattutto in porcellana cui appartengono gli esempi qui esposti, scelti tra i più suggestivi e palesemente “lovecraftiani”.

Gallerie: sito web ufficiale www.gabemarquez.com; pagina personale su epilogue.net.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

queste sculture sono magnifiche!!!
il tuo blog è davvero interessante, ci sono capitata per caso con una ricerca di google.
mi interesso di esoterismo e il fantasy-horror lo ritengo la sua zona d'ombra.
Mi chiamo Margot, ho un blog letterario su splinde, piacere di averti incontrato

Andrea Bonazzi ha detto...

Grazie Margot! Passo a dare un'occhiata...

Anonimo ha detto...

grazie della visita Andrea e della bellissima immagine che mi hai lasciato.... ho idea che abbiamo cose in comune...
di Gaudì cosa sai?

Andrea Bonazzi ha detto...

Non sono un esperto di Gaudì, ma mi piacciono molto le sue architetture fra gotico e sviluppo "organico" della materia... visionarie, e vere espressioni del fantastico. Un fantastico quotidiano che si dimostra di poter 'vivere' e abitare.
Non ho mai viaggiato, e non son mai riuscito a vedere nulla dal vero...

Certo che è curioso vederne avanzare ora la proposta di beatificazione!

Anonimo ha detto...

davvero? questo non lo sapevo..penso che sia una stronzata, sicuramente legata ad un progetto economico occulto.Parlando per paradossi, che mi piacciono tanto,se Gaudì fosse vivo non lo permetterebbe.
Io sono stata quest'estate a Barcelona e ho visto dal vivo, ti assicuro che è stata una esperienza fantastica, sotto ogni accezione tu voglia guardare questo termine. Ora sto leggendo un libro,La chiave Gaudì, che seppur segue pari pari la struttura de Il codice DaVinci, ha comunque un fascino legato all'opera del maestro.
La sua lettura è avvincente e veloce... te lo consiglio.
Le tue parole a caso sono davvero pregevoli, non le capiranno quelli che si sottopongono più o meno forzatamente, ai limiti che l'estrema ratio impone...
M_

Andrea Bonazzi ha detto...

Grazie :-)

La beatificazione di Gaudì viene proposta in Spagna da almeno una decina d'anni, ne scriveva il Corriere già nel '98:
http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/15/ARCHITETTO_SUGLI_ALTARI_SPAGNA_VUOLE_co_0_9804153918.shtml
La causa è avviata dal 2000 e il Vaticano pare tutt'altro che entusiasta!