martedì 21 aprile 2009

“Il cuscino di Lovecraft” (Lovecraft’s Pillow, 2006)


“Mi venne in mente mentre partecipavo alla mia prima World Fantasy Convention, nell’oscuro e lontano anno 1979. La Convention si teneva a Providence, città natale di HPL. Mentre vagavo senza meta un sabato pomeriggio (chiedendomi, naturalmente, se anche Lovecraft avesse un tempo vagato per quelle stesse strade), mi capitò di passare davanti a un monte dei pegni. La vetrina era piena del solito vivace assortimento di oggetti: chitarre elettriche, radiosveglie, rasoi a lama, sassofoni, anelli, ciondoli e pistole – pistole – pistole. Mentre guardavo tutta quesa accozzaglia, Mr Idea parlò dalla sua postazione in fondo alla mia testa, come ogni tanto fa, per motivi che nessun autore sembra comprendere pienamente. Mr Idea disse: «E se ci fosse un cuscino in quella vetrina? Un comune vecchio cuscino dalla federa leggermente ingiallita? E supponi che qualcuno (curioso del perché un simile oggetto sia esposto, magari uno scrittore come te) entri e chieda, e il responsabile del monte dei pegni gli dica che quello era il cuscino di H.P. Lovecraft, quello su cui dormiva ogni notte, su cui faceva i suoi fantastici sogni, forse anche quello sul quale è morto»”. (Stephen King, dalla postfazione a H.P. Lovecraft. Contro il mondo, contro la vita. Traduzione di Gemma Russo).

Questo aneddoto, sull’ispirazione per un possibile e tuttavia mai scritto racconto, Stephen King lo racconta nel 2005 nel corso della sua introduzione alla prima traduzione americana del volumetto di Michel Hoellebecq, H.P. Lovecraft. Contre le monde, contre la vie (1991). Intervento kinghiano che, in Italia, verrà aggiunto a postfazione del saggio nella seconda edizione (2005) di Bompiani.

Da qui dunque l’idea per Lovecraft’s Pillow, un cortometraggio scritto da Mark Steensland insieme a Rick Hautala e diretto nel 2006 dallo stesso Steensland, autore fra l’altro del curioso Il Vangelo secondo Philip K. Dick (The Gospel According to Philip K. Dick, 2001), un documentario a suo tempo proposto in videocassetta da Fanucci.

Uno scrittore di genere pieno di debiti quanto vuoto di reale ispirazione, la sventurata moglie, l’uomo del banco dei pegni e un medico rappresentano l’intero cast dei personaggi messi in scena. Il corto, della durata di dieci minuti circa, si limita a sviluppare al minimo le pur vaste possibilità del soggetto che si risolve, assai più che in vena fantastica, con tocco un po’ scontato e cinico da vecchio comic horror americano.

Una recensione in inglese si trova su DreadCentral. Oltre che su YouTube, il video è visionabile presso la relativa pagina in The Internet Movie Database.




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